
Vivere con l’artrosi
Che cos’è l’artrosi
L’artrosi è una malattia cronica degenerativa che colpisce le articolazioni, in particolare quelle più sollecitate come anche, ginocchia e colonna vertebrale. È causata dall’usura progressiva della cartilagine, che perde elasticità e non riesce più a proteggere correttamente le superfici articolari, provocando dolore, rigidità e limitazione dei movimenti.
L’artrosi è una patologia che si sviluppa a seguito di un danno alla cartilagine articolare, un tessuto che, purtroppo, ha una scarsa capacità di autoriparazione. Quando la cartilagine subisce una lesione strutturale, inizia un processo degenerativo progressivo che, nel tempo, porta alla sua completa usura.
Le cause principali della degenerazione cartilaginea sono diverse: l’invecchiamento, una predisposizione genetica (sia a livello infiammatorio che strutturale), traumi articolari o microtraumi ripetuti, e alcune malattie metaboliche come il diabete e l’obesità, quest’ultima responsabile di un sovraccarico articolare.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2020 l’artrosi interessava oltre 595 milioni di persone nel mondo, pari a circa il 7,6% della popolazione globale. Rispetto al 1990, questo numero è aumentato del 132%. Le proiezioni per il 2050 indicano un incremento dei casi del 75% per l’artrosi al ginocchio, del 48% per quella alla mano e del 78% per l’anca. Nelle persone con più di 70 anni, l’artrosi rappresenta la settima causa di anni di vita persi per disabilità. La sede più colpita è il ginocchio, e in oltre il 20% dei casi l’obesità rappresenta un fattore determinante.
Ad oggi, non esiste una cura risolutiva né un farmaco approvato in grado di prevenire o arrestare la malattia. Se non si agisce con prevenzione e trattamenti mirati, è previsto un aumento esponenziale delle disabilità parziali o totali legate all’artrosi, con un impatto significativo sui sistemi sanitari e sociali.
L’importanza di questa patologia è confermata anche dai dati economici. Negli Stati Uniti, nel 2016, l’artrosi ha generato una spesa sanitaria stimata in 80 miliardi di dollari. A Hong Kong, già nel 2003, i costi diretti e indiretti legati all’artrosi ammontavano a circa 400 milioni di dollari. Il Global Aging and Health Report dell’OMS (2015) evidenzia come l’artrosi sia una delle principali cause di disabilità negli over 60. Dopo i 50 anni, la patologia colpisce più frequentemente le donne, con un impatto rilevante anche a livello socioeconomico, considerando il ruolo centrale che molte di esse rivestono all’interno della famiglia, sia come caregiver sia come componente attiva del reddito familiare.
Artrosi dell’anca
L’artrosi dell’anca è una patologia degenerativa causata dalla progressiva usura della cartilagine che riveste l’articolazione coxo-femorale. Si manifesta con dolore localizzato all’inguine, che può irradiarsi al gluteo, alla coscia o al ginocchio, limitando i movimenti e riducendo la qualità della vita.
Può essere:
Primaria, legata all’invecchiamento e alla naturale degenerazione articolare.
Secondaria, quando insorge a seguito di malformazioni (es. displasia dell’anca), traumi, fratture (come quella del collo del femore), malattie reumatiche (es. artrite reumatoide) o necrosi della testa femorale.
Un trattamento tempestivo può rallentare l’evoluzione della malattia e migliorare la funzionalità articolare.
Questo è un chiaro esempio documentato da una immagine radiologica in una proiezione anteroposteriore che dimostra l’artrosi di entambe le anche, la sinistra inizia a essere sintomatica, mentre la destra (D) è molto dolente e l’articolazione ha un’escursione molto ridotta. La paziente deambula zoppicando con il busto in avanti perchè non riesce a estendere completamente l’anca destra (D)
Artrosi di ginocchio
La gonartrosi, ovvero l’ artrosi del ginocchio, è causata dal deterioramento progressivo della cartilagine articolare. Si manifesta con dolore, rigidità, difficoltà nei movimenti e, nei casi più avanzati, con deformazioni articolari. È più frequente nelle persone anziane, ma può insorgere anche in età più giovane, soprattutto in presenza di traumi, interventi chirurgici pregressi o sovraccarichi funzionali. Una diagnosi precoce e un trattamento mirato possono contribuire a contenere l’evoluzione della malattia e a migliorare la qualità della vita.
Questa è una classica immagine in artroscopia di un ginocchio con un quadro di artrosi iniziale con una sofferenza sia della cartilagine del femore (sopra) che di quella della tibia (sotto mentre viene saggiata con lo strumento metallico che si chiama palpatore). Probabilmente questo paziente ha un dolore lieve e una funzionalità articolare ancora completa)
Questo ginocchio progressivamente svilupperà un’artrosi avanzata. Assieme all’artrosi evolverà il dolore e il deficit funzionale, la riduzione dell’autonomia deambulatoria e alla fine della qualità di vita.
Artrosi colonna vertebrale
L’artrosi vertebrale è una patologia degenerativa che interessa le articolazioni tra le vertebre e i dischi intervertebrali. È causata dall’usura progressiva delle strutture articolari, con formazione di osteofiti (sporgenze ossee) e perdita di elasticità.
I sintomi più comuni includono dolore localizzato o irradiato, rigidità e, nei casi più gravi, compressione delle radici nervose con formicolii, debolezza o alterazioni della sensibilità. Colpisce soprattutto la zona cervicale e lombare e può compromettere in modo significativo la mobilità e la qualità della vita. Un trattamento tempestivo può aiutare a rallentare la progressione della malattia e ridurre i sintomi.
Sintomi
I sintomi più comuni dell’artrosi includono:
• Dolore articolare, soprattutto durante o dopo il movimento.
• Rigidità dell’articolazione, più evidente al risveglio o dopo inattività.
• Ridotta mobilità dell’articolazione colpita.
• Scricchiolii o rumori articolari durante il movimento.
• Gonfiore o deformità delle articolazioni nei casi più avanzati.
Diagnosi
• Esame clinico: Valutazione dei sintomi e della mobilità.
• Radiografia: Per evidenziare restringimento dello spazio articolare, osteofiti (escrescenze ossee) e altre alterazioni tipiche.
• Risonanza magnetica (RM): In alcuni casi per valutare meglio le strutture articolari.

Come si cura
La diagnosi di artrosi si basa sulla presenza di sintomi a carico dell’articolazione interessata, come dolore, rigidità, deformità articolare e progressiva riduzione della mobilità. Tutti questi fattori possono compromettere in modo significativo la qualità della vita del paziente.
La valutazione clinica include l’analisi dei sintomi, l’osservazione della funzionalità e della stabilità articolare. La diagnosi viene generalmente confermata tramite radiografia tradizionale, anche se nelle fasi iniziali possono essere necessari esami più approfonditi, come la risonanza magnetica (RMN), per individuare alterazioni precoci.
Attualmente, le terapie disponibili hanno l’obiettivo di alleviare i sintomi e rallentare l’evoluzione della malattia, ma non esiste ancora una cura definitiva in grado di arrestarne o invertirne il decorso. L’artrosi è una patologia progressiva, e al momento irreversibile.
Trattamenti disponibili
I trattamenti si dividono in tre grandi categorie:
Terapie conservative
Farmaci antidolorifici e antinfiammatori non steroidei (FANS)
Fisioterapia ed esercizi specifici per migliorare la mobilità e la funzionalità articolare
Controllo del peso corporeo, per ridurre il sovraccarico sulle articolazioni
Ausili ortopedici, come tutori o plantari
Trattamenti interventistici
Infiltrazioni intra-articolari con acido ialuronico o corticosteroidi
Infiltrazioni con PRP (plasma ricco di piastrine)
Infusioni articolari con cellule staminali autologhe (M-FAT), prelevate dal tessuto adiposo periombelicale
Nota: L’efficacia rigenerativa delle cellule staminali è ancora oggetto di studio, e i risultati possono variare.
Chirurgia
Nei casi più avanzati, quando i trattamenti conservativi non sono più efficaci, può rendersi necessario il ricorso alla chirurgia. Gli interventi possono essere:Chirurgici conservativi, rivolti a correggere l’asse articolare, stabilizzare i legamenti o ricostruire lesioni focali della cartilagine (soprattutto a livello del ginocchio). Sono indicati solo nelle fasi iniziali della malattia.
Artroprotesi, ovvero l’impianto di una protesi articolare, che rappresenta il trattamento di elezione nelle forme avanzate. Le articolazioni più frequentemente interessate sono anca, ginocchio, spalla e, in alcuni casi, caviglia.
Anche l’artrosi della mano, pur differente nelle modalità di trattamento, ha un impatto rilevante sulla funzionalità quotidiana e merita attenzione specifica.
Dati epidemiologici e costi
Secondo il Registro Italiano di Artroprotesi (RIAP), nel 2022 in Italia sono stati eseguiti oltre 220.000 interventi di protesi ortopediche, contro gli 80.000 del 2000.
L’anca è l’articolazione più operata (56% degli interventi), seguita dal ginocchio (38,6%). Questo incremento è correlato all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dei casi di artrosi.
Il costo medio di un impianto protesico si aggira attorno ai 25.000 euro (escluse eventuali complicanze), e la durata media di una protesi supera i 20 anni.
Questi numeri evidenziano l’urgenza di adottare strategie di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento integrato, anche per contenere l’impatto sociale ed economico della malattia.
Approccio multidisciplinare
La gestione dell’artrosi richiede un approccio integrato che coinvolge diverse figure specialistiche: il medico di medicina generale, il fisiatra, il fisioterapista e, nei casi avanzati, il chirurgo ortopedico. Un percorso terapeutico personalizzato può migliorare significativamente la qualità di vita del paziente e ridurre il rischio di disabilità.
Fisioterapia per artrosi articolare
Perché la fisioterapia è importante?
La fisioterapia rappresenta uno degli approcci più efficaci e sicuri per la gestione dell’artrosi, raccomandato da tutte le principali linee guida internazionali (EULAR 2023, AAOS 2023, NICE, OARSI).
È indicata anche nei casi avanzati, indipendentemente dalla gravità radiologica.
La fisioterapia può aiutarti a:
Ridurre il dolore articolare
Migliorare la mobilità e la funzionalità
Rafforzare la muscolatura di anca e ginocchio
Rallentare la progressione della disabilità
Ritardare o evitare l’intervento chirurgico
Migliorare l’autonomia nelle attività quotidiane
Aumentare la qualità della vita
Inoltre, il controllo del peso corporeo è fortemente raccomandato, in particolare per l’artrosi del ginocchio. Una riduzione anche modesta (5–10%) del peso può ridurre significativamente il dolore e migliorare la funzione (EULAR 2023, NICE 2022).
Programma utilizzato
Gli esercizi sono una componente fondamentale nella gestione dell’artrosi, e il programma GLA:D® (Good Life with osteoArthritis in Denmark) è uno dei più studiati ed efficaci.
Questo programma combina esercizi neuromuscolari, consigli sull’autogestione e attività fisica graduale. I suoi risultati includono:
Riduzione del dolore fino al 27%
Miglioramento della funzionalità fino al 30%
Miglioramento della qualità della vita fino al 20%
(Skou et al., 2018; GLA:D® Annual Report 2022)
Gli esercizi sono progettati per poter essere svolti in autonomia a casa, ma si consiglia comunque una valutazione iniziale da parte di un fisioterapista per garantire un’esecuzione corretta e personalizzata. La supervisione continua non è obbligatoria, ma può essere utile per adattare il programma in caso di difficoltà o per motivare il paziente durante il percorso.
Esercizi consigliati
Alzarsi e sedersi su sedia
Sedersi su una sedia stabile con i piedi ben appoggiati. Alzarsi e sedersi lentamente, senza usare le mani.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12
Estensioni di ginocchio da seduto
Seduto su una sedia, estendi lentamente la gamba fino a distenderla completamente, poi abbassala controllando il movimento.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12 per lato
Abduzioni d’anca in decubito laterale
Sdraiato su un fianco, solleva lentamente la gamba superiore mantenendola dritta.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12 per lato
Flessioni d’anca da supino
Sdraiato a pancia in su, fai scivolare lentamente un tallone verso i glutei piegando il ginocchio, poi ritorna alla posizione iniziale.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12 per lato
Ponte bipodalico da supino
Sdraiato a pancia in su, con le ginocchia piegate, solleva il bacino. Stai in posizione qualche secondo e poi ritorna alla posizione iniziale.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12 per lato
Alzarsi sulle punte dei piedi
Con i piedi paralleli e alla larghezza delle anche, solleva lentamente i talloni per rimanere in equilibrio sulle punte, poi abbassati lentamente.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12
Step-up su gradino
Posizionati davanti a un gradino (15–20 cm circa). Una gamba inizia sul gradino e sta ferma, l’altra sale e poi scende in sequenza. Cambiare la gamba che lavora.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12 per gamba
Estensioni d’anca in piedi
In piedi, con le mani appoggiate a una superficie stabile, porta una gamba tesa all’indietro.
Serie: 2 | Ripetizioni: 10–12 per lato
Cyclette o altra attività aerobica leggera
Durata: 10/20 minuti